martedì 24 novembre 2009

CAMPAGNA CONTRO L'IMMIGRAZIONE

E' iniziata la nostra campagna contro l'immigrazione nel territorio pratese.
L'attività si svolgera facendo sentire la nostra presenza e la nostra radicale contrarietà a questo fenomeno, che ha fatto sì, che Prato non sia più nostra.

FERMIAMO L'INVASIONE !!!!!

lunedì 1 giugno 2009

Campagna di finanziamento




































SOSTENENDO FORZA NUOVA SOSTIENI L'ITALIA .



































sabato 23 maggio 2009


FERMIAMO LA PRODUZIONE CINESE.
Forse il più grave problema che attualmente affligge la città di Prato, è legato (come tutti ben sapranno) alla presenza di cinesi sul nostro territorio. Una vera e propria invasione, la possiamo tranquillamente definire cosi, che ha avuto inizio nel '90, e che fino ad oggi ha continuato a crescere inesorabilmente tanto da far diventare quella di Prato, una tra le primissime comunità cinesi per numero di abitanti in Europa, dietro soltanto a Londra e Parigi, che sono queste delle metropoli con milioni di abitanti. Ad oggi su un comune, quello di Prato, di circa 195.000 abitanti il 20% sono cinesi provenienti prevalentemente dalle provincie cinesi dello Wenzhou e dello Zhejiang . Oltre all'aspetto sociale, cè un'altro aspetto che risente molto della presenza cinese, stiamo parlando del settore economico.


Molti sapranno che Prato è famosa nel mondo per il comparto tessile che dal secondo dopoguerra ha avuto una incredibile ascesa fino all'inizio di questa invasione che ha portato un concorrente sleale e corruttore. Le aziende che fanno capo a imprenditori con gli occhi a mandorla a fine 2007 erano 3.528 (+17% sul 2006), di cui 2.440 nel comparto delle confezioni e 215 in quello tessile. A Prato, un'azienda ogni otto parla cinese (12,5%). Queste imprese hanno un turnover del 60% contro il 15,7% delle italiane (cioè muoiono e rinascono velocemente). Il loro giro d'affari è di 1,8 miliardi, ma un miliardo viene realizzato in nero. L'export è il 70% del fatturato, perchè il pronto moda cinese di Prato rifornisce buona parte dell'Europa. Sono 360 milioni i capi d'abbigliamento che questo distretto parallelo sforna ogni anno. Senza avere punti di contatto con il tradizionale distretto italiano. I cinesi comprano tessuti non pratesi (costo e qualità sono troppo elevati), in prevalenza importano dalla stessa Cina (negli ultimi dieci anni l'import cinese è aumentato di oltre i 3mila%), e sempre più si organizzano autonomamente anche per quanto riguarda la logistica e i trasporti. Il costo del lavoro per unità di prodotto (clup) quale risulta dai bilanci delle aziende cinesi è del 42,7% contro il 73,2% del distretto tessile ufficiale. I lavoratori cinesi lavorano in uno stato vicino alla schiavitù simile ai Laogai della loro patria e il 46% dei contratti di lavoro (di quei pochissimi che possono avere un contratto in regola), nelle imprese cinesi del pronto moda, dura meno di sei mesi. Quando un'azienda chiude, tutti i dipendenti si dimettono. Le regole sono un optional (il livello di evasione della tassa sui rifiuti, per esempio, è dell'80%). Esenti dalle tassazioni, un paradiso fiscale a tutti gli effetti.


450 milioni di euro. E' questa la cifra di denaro che tra il 2007 ed il 2008 è stata trasferita da Prato verso conti correnti di banche estere, che per un'ottanta per cento sono banche cinesi. Facendo il calcolo giornaliero abbiamo più di un milione di euro che viene trasferito in piccole somme di denaro, e che quindi tutti i cittadini pratesi PERDONO, comprese le amministrazioni locali (coloro che tanto hanno voluto l'amico orientale). Uso questa parola "perdono", per il semplice motivo che essendo questa una somma di denaro che non viene reinvestita nel comparto economico locale sotto forma nè di tasse nè di liquidità, di tutti questi soldi nessuno può usufruirne, e quindi sono persi, facendo si che Prato si indebolisca ancora maggiormente dal punto di vista economico.


Ma da dove provengono questi soldi? Questi non sono altro che gli utili delle aziende cinesi che lavorano nel distretto.




L'unico intervento adeguato per la risoluzione di tale problema, è l'esclusione totale ed immediata dal circuito economico pratese di tutte le aziende straniere.


Intervento che Forza Nuova intendera' portare avanti con decisione.




FN Prato

venerdì 22 maggio 2009


- Solo Forza Nuova dice NO ALLA TURCHIA IN EUROPA: Pdl e Pd sono favorevoli.

1) È l'Europa dell'euro e degli interessi economici che vuole aprire le porte alla Turchia. La vera Europa, quella cristiana, quella dei popoli, invece si oppone.

2) Già ora vediamo quali problemi di convivenza pone l'Islam all'interno delle nostre società. Per l'islamico la terra che egli calpesta gli appartiene e, se non è ancora sua, lo deve diventare. Tutti quelli che non sono islamici devono convertirsi. Questo è scritto chiaramente nella sharia (la legge coranica). I problemi di convivenza sociale e religiosa saranno dunque enormi. I nostri segni religiosi sono già adesso rifiutati dagli islamici; la nostra cultura rischia di essere distrutta, per giunta con l'avallo di molti nostri politici che li fanno entrare per trarne profitto.

3) La democrazia in Turchia procede a passo lento, vi sono problemi legati ai diritti umani, alle minoranze, alla libertà religiosa. Non si può chiudere un occhio sullo sterminio di milioni di armeni ad opera dei turchi, sulle discriminazioni subìte dai curdi, sulle violazioni dei diritti umani. Ma in fondo questi sono problemi della Turchia, perché dovremmo farli diventare i nostri?

4) La Turchia diventerà la porta d'ingresso del nostro continente per milioni di islamici, moderati e integralisti. Gli europei si dovranno confrontare con 70 milioni di turchi che affluiranno entro i nostri confini.

5) I cittadini europei devono potersi esprimere sull'adesione della Turchia, che non può essere loro imposta.

6) Dal punto di vista del mercato del lavoro e delle strutture sociali, in questo particolare momento di crisi (attualmente, 76 milioni di cittadini UE vivono al di sotto della soglia di povertà, definita come il 60% del reddito medio del paese, e 36 milioni di persone sono a rischio di povertà) la Turchia danneggerebbe lo stato già molto precario della nostra economia e delle nostre garanzie sociali.

PER DIRE NO ALLA TURCHIA IN EUROPA, VOTA FORZA NUOVA!

FN Prato




martedì 19 maggio 2009

BENVENUTI !!!!!


Benvenuti nel nuovo sito della sezione pratese di Forza Nuova.

Questo spazio on-line accompagnerà la nostra avventura politica all'interno del territorio pratese e sarà utile per promuovere tutte le nostre attività.
La nostra città negli ultimi decenni ha subito innumerevoli devastazioni ed oltraggi sia a livello amministrativo che a livello socio-economico, portando questa che era una della città più vivibili d'Italia ad essere una delle peggiori. Questo fatto, a noi che Prato l'amiamo da sempre, che a Prato siamo nati, fa una grande rabbia, soprattutto sapendo anche che i protagonisti di questo scempio sono le solite amministrazione di sinistra che da oltre sessanta anni governano il territorio, ed impuniti lo hanno ridotto in questo stato, senza preoccuparsi minimanente delle conseguenze del loro operato.

Forza Nuova all'interno di questo contesto di forte disagio sociale si pone come risposta concreta verso quei cittadini pratesi ormai stufi e che intendono realmente cambiare l'attuale stato dei fatti.

FN Prato